Corso di vela lezione 1: nomenclatura

Iniziamo questo corso di vela partendo dalla nomenclatura di un’imbarcazione.

Come prima cosa potremmo distinguere alcune maxi categorie, ad esempio suddividere le imbarcazioni a vela in DERIVE e CABINATI.

deriva
cabinato


Le prime sono barche piccole, leggere, facilmente trasportabili e non hanno un ambiente abitabile all’interno dello scafo; sono molto utilizzate nelle spiagge, nei villaggi turistici e dalle scuole di vela. Al contrario le seconde sono più grandi, molto pesanti, ma all’interno dello scafo possono esserci cabine, cucina, salotto, bagni ecc. Oppure potremmo dividere i MONOSCAFI dai MULTISCAFI (trimarani, 3 scafi e catamarani, 2 scafi), o ancora in imbarcazioni DA REGATA e imbarcazioni DA CROCIERA, che si differenziano molto per il peso e per le dotazioni.

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Secondo la normativa le imbarcazioni da diporto (non utilizzate per scopi commerciali) si dividono semplicemente in NATANTI, sotto i 10 metri di lunghezza, IMBARCAZIONI da 10 a 24 metri e NAVI sopra i 24 metri.

Nonostante tutte queste differenze il funzionamento è più o meno lo stesso, come lo sono le parti che costituiscono la barca; ad esempio le vele avranno sempre lo stesso nome e lo stesso funzionamento, anche se possono essere di forme e materiali completamente diversi.

nomenclatura barca a vela
nomenclatura barca a vela

Le immagini mostrano i nomi delle principali componenti di una deriva (sinistra) e di un cabinato (destra). Andiamo ad approfondirne alcune:

– la RANDA è la vela principale, è armata sempre sul l’albero maestro ma può avere diverse forme e dimensioni a seconda della tipologia di barca. Solitamente è triangolare, si estende verso poppa e il suo lato più corto è sostenuto dal BOMA.

– la vela di prua può essere un FIOCCO (non va oltre l’albero, è presente in quasi tutte le derive), oppure un GENOA ( può essere anche più grande della randa ed è molto comune nei cabinati). Anche’essi variano in forma, dimensioni e materiali a seconda del modello di barca e dell’armamento*.

– il TIMONE può essere a barra o a ruota. La parte immersa rimane praticamente la stessa ma cambia ciò che usiamo per manovrare. In linea generale il timone a barra è più sensibile ma anche più faticoso perciò viene utilizzato nelle imbarcazioni piccole, mentre quello a ruota è preferibile nelle barche grandi.

corso di vela

– La DERIVA nelle piccole imbarcazioni serve a ridurre lo scarroccio (movimento trasversale in cui tenderebbe a muoversi la barca) ed è generalmente mobile.
Nei cabinati la deriva (quasi sempre fissa) mantiene anche l’equilibrio della barca perciò viene costruita in materiali pesanti come il piombo o la ghisa. A volte il peso è concentrato nel BULBO, una specie di siluro collocato in fondo alla deriva.

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– Le SARTIE e gli STRALLI, anche detti manovre fisse, sono cavi di acciaio con la funzione di sorreggere l’albero. Poiché spesso le sartie non hanno un angolo sufficiente vengono utilizzate le CROCETTE che permettono di esercitare maggiore tensione sull’albero.

– in barca non esistono corde ma cime e tra di esse possiamo distinguere le DRIZZE che servono per issare e ammainare le vele e le SCOTTE, che invece permettono di regolare l’apertura della randa e del fiocco.

* potremmo definire l’armamento come “l’allestimento” scelto per la barca. Quando compriamo un auto possiamo scegliere i cerchi in lega, sedili in pelle, i vetri scuri… ed eventualmente modificarli in seguito. Alla stessa maniera in una barca è possibile scegliere i materiali e le dimensioni delle vele, l’altezza dell’albero, la strumentazione e molto altro. Alcune barche possiedono più armamenti, ad esempio uno da regata, con le vele in carbonio e uno da crociera con le vele classiche.

Dalla stessa radice del nome, l’ARMATORE è il proprietario dell’imbarcazione e ARMARE la barca significa “montare” la vele, il timone, drizze e scotte… il contrario è DISARMARE. Queste operazioni si fanno ogni volta che si usa una deriva oppure a inizio e fine stagione per i cabinati.